L'abito fa il monaco

Lo so, non sono il primo a continuare a vederla così, ma quando ti passa di fronte un esempio lampante, il pensiero sprizza fuori naturalmente.

Succede che passano di fronte al mio "angolino di lavoro" due amiche: una in versione "riunione", un'altra in versione "è un giorno in cui devo sudare sangue al computer".

Conoscendole bene, ero conscio del fatto che fossero due splendidi esempli di donna intelligente, ma la sensazione che una valesse più dell'altra  è scaturita candidamente (facendomene quasi vergognare).

Roberto Saviano

Ieri sera speciale di Che tempo che fa dedicato a Gomorra o, più precisamente, a Roberto Saviano.

Ho seguito la trasmissione in silenzio, pensando a quanto sia sempre stato lontano da questo genere di pensieri, barricato dietro a un atteggiamento da (pseudo)blogger che parla e sparla di tutto ciò di cui è facile mettere in discussione le fondamenta, con la leggerezza dell'incoscienza e di chi non subisce le conseguenze di quello che dice.

Ero spaventato. Spaventato da quello che può succedere anche in Italia, da come tanti miei concittadini sono condizionati nella loro vita, da come esista un potere alternativo (e forse preponderante) rispetto allo Stato.

Ma quello che più mi fa imbestialire è che Saviano si sia immolato invano. Perché se è vero che se nessuno comincia allora non si arriverà mai in fondo alle cose, allo stesso tempo questo suo rimanere una voce nel nulla (nessuno lo ha seguito alzando un coro) mi fa temere che nulla cambierà. Ancora per qualche tempo.

Guardatevelo.

Il mondo

In fondo il mondo è bello perché è... semplice. O meglio. Se trovare le soluzioni non è semplice, è facilissimo trovarne la causa. Gli uomini sono dei pirla.

Il Papa e i preservativi

Tutto vero. Indignazione generale. Levata di scudi. Quel tedesco irresponsabile di quella religione innominabile che non vuole salvare l'Africa dall'AIDS.

Ma che la Francia e la Germania si preoccupino di dare una mano (e non di far finta) per sconfiggere la povertà, la malattia e la fame di quei Paesi. Altro che insultare solo per il gusto di farlo (solo perché sono nazioni laiche o protestanti) solo su questo tema.

Perché se è vero che non bisogna dare solo gli aiuti alimentari ai Paesi del Terzo Mondo, ma bisogna insegnargli a diventare contadini, allo stesso modo non inondiamoli solo di preservativi, ma diamo loro un qualche straccio di educazione sessuale. Ci vedete qualcosa di male?

Se la vostra risposta è sì, siete in malafede.

Parole di tutti i giorni: Arma impropria

Arma improria è una locuzione che ho sempre usato, credo quasi mai a sproposito. Eppure solo oggi mi è caduto il ragionamento sul perché si usi.

Cioè usare come un'arma ciò che non è stato progettato per essere usato come un'arma. Ovvio, direte voi. Chiaro, ma io non ci avevo mai pensato...

Il Social Network ci... assomiglia

Questo articolo di Apogeonline mi ha fatto riflettere. Anzi, me lo ha fatto condividere.

Il Social Network, Facebook il caso più eclatante, ci assomiglia, perché tendiamo a circondarci di persone simili, dai gusti simili e di cui condividiamo (o per lo meno non ci disturbano) pensieri e azioni.

Estenderei addirittura all'intera rete di Internet questo atteggiamento; è vero che sappiamo che sul web sono rappresentati tutti i gruppi, le tendenze, le genialità e le scemenze dell'umanità, ma è vero anche che ciò che è troppo diverso da noi lo incontriamo quasi per caso in alcuni momenti di follia navigatrice. E ce ne ritiriamo disturbati, inquietati o menefreghisti dopo poche righe.

EDIT

E anche Wittgenstein mi dà il suo contributo di riflessioni intelligenti su Facebook: chiedere di diventare amico di qualcun altro è un impegno che in qualche modo ci vincola in misura maggiore rispetto al diventare un semplice iscritto a un sito, forum o mailing list. Chiedere amicizia scava un poco nella nostra intimità e nel pudore di risultare sgradito, audace. Così la vedo anch'io, da persona timida e poco incline alle novità sociali (quelle reali e non virtuali intendo).

Pensieri di altri [2009.03.02]

Internazionale: stimolare la collaborazione è utile

Questo, secondo me, è il modo ideale per usare internet: chiedere ai lettori di contribuire al lavoro dei giornalisti, invece di criticarlo. È un'impresa difficile, ma è meglio che sollecitare semplici commenti. Non è un dialogo con i lettori, ma una collaborazione: e questo secondo me è uno dei segreti per usare bene la rete.