Non chiudiamoci nel nostro passato!

E vi diranno che i bambini sono cambiati! [...] Certo che sono cambiati, i bambini, da quando ero piccolo io! Sono diventati fluorescenti, hanno scarpe da ginnastica che luccicano quando loro schizzano via nella notte, i walkman gli fanno teste da mosche e sordità da vecchietti, parkinsoneggiano come veri rocker, accorciano zazzere e gonne nella speranza di allungarsi, mangiano granaglie a colazione e rancio yankee a mezzogiorno, smadonnano come a noi era proibito fare e si sparano film che a noi era vietato vedere.
Ma i loro incubi sono uguali a quelli che facevamo noi alla loro età, e così i menu delle loro conversazioni: parlano dei loro prof!
(Daniel Pennac - Signori Bambini - Capitolo I: Il tema - 2
)
Anch'io mi sento molto diverso dai bambini/ragazzi/adolescenti di oggi (solo un 10/15 anni più giovani di me!): perché, in fondo, la mia generazione è cresciuta fino ai vent'anni senza internet e senza cellulare. 
Appartengono alla mia adolescenza (sembra incredibile!) le telefonate sul telefono fisso sperando che non rispondessero i genitori di amici/he e le ricerche da fare in biblioteca copiando dall'enciclopedia Treccani.

Eppure mi sforzo ogni giorno per non "pensare diverso": mi danno fastidio i miei coetanei che non si sforzano di andare oltre le fragili apparenze fatte di parole e costumi per forza diversi.
Chi dice che la musica di ogi non è bella come quella degli anni '90 (sua grunge, rock o techno), chi dice che oggi con internet è tutto più facile e quindi sono tutti un po' più pigri e, come sostiene un mio collega, chissà in quanti saremmo diventati ciechi se avessimo avuto a disposizione tutto il sesso filmato che si trova in rete.

Io non me lo permetto di pensarla così: cerco di essere aperto e di capire che le differenze di apparenza nascondono una realtà  del tutto identica. I bambini/ragazzi/adolescenti hanno proprio, come dice Pennac, le stesse paure, gioie, ansie e sentimenti di quelli della mia generazione e di quella prima e diquella prima ancora.

Non pensiamo da vecchi!
0 Responses