Milano & Shopping

Mi spingo avanti con sforzi immani a passi sempre più pesanti. Cammino fra la folla rada in pieno centro, buttando un occhio alle vetrine e alle commesse affaccendate dietro ad esse, come pesci in un acquario angusto ma sempre lucido per la soddisfazione del padrone.


Luci bianche e scioccamente inglobate all'interno di inestetiche lampade dalle forme più strane mettono in mostra la merce, disposta su scaffali, cassetti, mobili, ripiani, senza un ordine preciso, senza senso. I clienti si muovono stanchi, con occhi aperti ma immobili, allungando di tanto in tanto una mano per saggiare la consistenza del capo d'abbigliamento.

Ogni ambiente ha una colonna sonora diversa, almeno all'apparenza: suoni elettronici che scompongono il ritmo in multipli e sottomultipli, cori sintetici con intervalli regolari e tranquillizzanti, spruzzate di etnicità multimediale e globalizzata. Musica per non distrarre e insieme accompagnare e sostenere la visita ai piani. 2 piani. 3 piani. 7 piani. Torri di ostentata ricchezza catalogata da etichette a fissare prezzi, taglie, materiali, griffe. Marchi ostentati con imbarazzanti architetture in colori e caratteri improbabili e manifesti maliziosi.

Che fatica la shopping a Milano...
1 Response
  1. Anonimo Says:

    ...sì, però anche che divertimento! (almeno per me)