Para & Olimpiadi

Non tacciatemi di insensibilità, perché è proprio la mia (forse) troppo sensibilità che mi porta a questa considerazione. Si sono aperte e si stanno svolgendo (il tutto un po' in sordina) le paralimpiadi invernali di Torino. A gran voce si leva da tutti i buonisti (siano essi giornalisti, televisori (coloro che lavorano in televisione come si chiamano?), cittadini, politici, associazioni) un coro di solidarietà e apprezzamento verso questi atleti che malgrado le sfortune della loro vita, hanno saputo reagire e prendersiuna rivincita con lo sport. Tutto vero, tutto giusto, tutto bellissimo.

Mi concedete però che, di fronte a una cerimonia d'apertura con una bambina cieca condotta da un campanellino e una ballerina senza braccia, provi la sensa azione di non sentirmi a mio agio? Questa esibizione di disabilità, pura esibizione, cruda esibizione, la trovo sconcertante e mi invita a cambiare canale. Sarà solo questione d'abitudine, ma non ce la faccio proprio.

Perché devi esibire il tuo handicap con tanto orgoglio? Non chiedo ghetti in cui nascondere tutto, ma perché esibirsi? Perché esibire? L'atletica è un fatto sportivo, una selezione, solo i pochi fortunati/allenati/dotati riescono ad eccellere. Perché non mi fate un'olimpiade anche per gli uomini con la pancetta? E però voglio la mondovisione. E però voglio che tutto sia a norma. E però mi lamento se gli italiani non mi guardano. E però il mondo moderno non è sensibile.

Insomma, mi sembra tutta un'esagerazione.
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