Monza & Rumore

Le corse di automobili e motociclette interessano, in Italia e nel mondo, un gran numero di persone. Un altrettanto gran numero di persone le ritengono una buffonata e un inutile spreco di soldi. Sarà quel che sarà, ma se una struttura richiama centinaia di migliaia di appassionati ogni anno per le competizioni che vi si svolgono, in qualche modo dovrebbe essere tutelata.

Così non avviene per l'autodromo di Monza. Due famiglie (!2-famiglie-2!) si sono lamentate, col giudice competente, di essere disturbate dal rumore che proviene dalla pista lombarda, a cui abitano vicino. Mi spiace, anche a me darebbe un po' fastidio, ma a questo punto viene da pensare che il giudice si sia fatto una sonora risata spostando l'attenzione su qualcos'altro di più importante.

E invece no. Il giudice ha dato ragione a queste due famiglie e così l'autodromo di Monza non potrà più ospitare competizioni motoristiche a scarico libero: praticamente (quasi) tutte quelle che organizza. I proprietari hanno avanzato la proposta di ridurre a 40 i giorni di utilizzo dell'autodromo, ben sapendo che in questo modo si fallirebbe comunque ma almeno senza rimetterci i risarcimenti per le gare ormai in proramma. Altra prospettiva sarebbe quella di realizzare barriere antirumore per un costo totale di 1 milione di euro. Niente da fare. Le 2-famiglie-2 si sono impuntate e non accettano nulla.

Mi rendo conto che il paragone è azzardato, ma io vi vedo più di una analogia. Quando penso a un'Italia civile, penso a un paese che riesca a conciliare le esigenze della maggioranza. Se il paese rieleggerà Berlusconi mi incaxxerei, ma se questa è la volontà del popolo che ci posso fare? Se malgrado le proteste continuate e "sanguinose" si è fatto l'aeroporto di Malpensa è per il bene della collettività. Se malgrado tutto la linea ad alta velocità passerà per la Val di Susa è per il bene della collettività. Se milioni di persone si divertono e lavorano per un passatempo innocuo come le gare motoristiche perché 2-famiglie-2 di (lascio a voi l'insulto prediletto) devono bloccare tutto? Questa non è civiltà...

Parole & Prefissi

Riporto dalla spassosissima (e spesso interessante) rubrica di Repubblica intitolata Lessico e Nuvole curata da Stefano Bartezzaghi, alcuni esempi di un gioco enigmistico che si è ormai instaurato tra i lettori della rubrica.

Il gioco è quello di fornire sempre più frasi con falsi prefissi. Un prefisso sappiamo tutti cos'è... no, non quello telefonico!... è una particella che viene messa all'inizio di una parola per modificarne il significato. Per esempio nella parola Kilometro, kilo- è il prefisso che indica 1000: da qui kilometro = 1000 metri (lo stesso vale per kilogrammo).

Prima di lasciarvi a un elenco di quelli che considero gli esempi migliori ve ne spiego un paio per comprendere il gioco linguistico:
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Ti giuro che andrò in chiesa, è una promessa: pro-messa, in cui pro- significa appunto prima, precedente, quindi giurare di andare in Chiesa è un po' come anticipare la partecipazione alla Messa, quindi pro-messa.
-
Il mio grosso zio mi ha donato del sangue. Che emozione!: emo-zione, in cui emo- è chiaramento il prefisso che si usa per il sangue e i suoi derivati. E visto che lo zio ha donato il sangue... ecco il giochino! Ma non è finita qui: -zione, è proprio... il grosso zio.

Ora vi lascio alla scoperta:
- La divisione della torta è stata perfetta.
- Dopo avermi preso a cazzotti, mi ha preso a cazzotti: è ripugnante.
- Il mio manicure mi fa le unghie in modo sublime.
- Le patate gibbose, nel loro interesse, hanno delle protuberanze.
- Il treno giunse in anticipo alla sua prestazione.
- Distruggere i soldini del popolo, demolire!
- Sto con un cretino, te lo confesso.
- Ho già assaggiato il vino, è prelibato.
- E' stata cattiva con dio, ma solo in teoria.
- Quel tipo che viene dopo è un postale.
- Aveva ragione, ma il suo discorso fu contorto.
- A Parigi non si può attraversare il fiume: hanno messo una transenna.
- Risparmiare per la vecchiaia? Ci vuole una certa propensione.
- Quando si elegge un Papa dicono che regni grande armonia nel conclave.
- Sono un preside e lavoro perplesso.
- Si sentiva una latrina, a lui nulla era concesso.
- Per calcolare il coseno ci vuole il coraggio.
- Tutte le mie amiche sono anemiche.
- Se le cure a chi aveva i denti i condizioni precarie non funzionano avremo usato strategie perdenti?
- E' possibile mantenere riservate notizie in possesso di alcuni uomini con pochi capelli o - saranno sempre segreti trapelati?
- Al mare amo vedere tramonti.
- La folla si oppone all'uso della ghigliottina: vibranti proteste.
- Stringo tra le mani quelle di mia moglie: l'ho tradita?
- Ho paura di perdere il treno: mi vengono sempre ansie da prestazione.
- Le faccio una proposta: mi invii tutto per lettera.
- Farmi frate? La sua è una provocazione!
- Non posso muovermi per un'affezione prostatica.

Nomen & Omen

Camminando per Milano mi sono imbattuto nelle liste elettorali della circoscrizione della Lombardia per la Camera e il Senato. Privo di qualsivoglia velleità politica, mi sono buttato nella lettura dei nominativi presenti. C'è da farsi qualche risata.

C'è chi ormai il proprio nome l'ha dimenticato, ed è conosciuto da tutti con un soprannome o un diminutivo e quindi che si fa? Semplice, per il Senato sono condidati: Bonomelli Alessandro detto Sandro e Guercilena Maria Blaisa detta Clara. Ma è possibile doversi candidare in questo modo? Ci manca solo che si presenti Patata Ernesto detto Er Mejo e siamo a posto!

Ci sono poi le donne che non possono fare a meno del cognome del marito (o forse non vogliono rinunciare al loro cognome da nubili), e così abbiamo Rondi Maria Laura in Falcinella e Concordati Stefania in Sguazzi. Perché non mettiamo anche i titoli onorifici: Cav. Ing. Dott. Avv. Gran. Stronz. Figl. di Putt....

Sorprese tra le fila di Rifondazione Comunista: è candidato un incomprensibile Favilla Elvio Benito. Benito?!? Chissà come ha tenuto nascosto il secondo nome fino al giorno prima della presentazione delle liste. Ora non lo saluteranno nemmeno più.

Sempre rifondazione Comunista scende in campo con un terzetto di stelle straniere: Cruz del Rolo Josè, Bechrouri Mohammed, Crassovski Salvatore. Va bé, si chiama Salvatore, ma un cognome slavo fa sempre la sua figura in una lista rossa. C'è poi il sudamericano coi piedi buoni e l'arabo stella nascente del continente.

L'Udeur presenta tal Zorini Roberto Omodeo: quanto gli hanno voluto male i suoi genitori per affibbiargli quel secondo nome. Altro esempio di perfetta mimetizzazione su ogni documento.

Ci sono poi i fissati del terzo nome: De Giuli Mario Alessandro Attilio, Leali Sergio Donato Natalino, Amadei Pino Mariano Vittorio: uno non è sufficiente, due ormai li hanno tutti, perché non avere ben 3 nomi!?!? Lasciatene qualcuno anche agli altri, no?

C'è poi la classica (e banale) ricerca del cognome più curioso: Toia Graziella... accidenti mancava davvero poco! Attenzione c'è: Troja Dino... ma c'è una "j" che non rende giustizia! Tombola: De Troia Agostino! Peccato non sia una donna, altrimenti era perfetto... ma avrà almeno una figlia (aggiungere risata sadica con sfregatura soddisfatta delle mani).


Nostalgia & Canaglia

Chi ha qualche annetto non può non ricordarsi questo telefilm: I ragazzi della 3C. Mi sono visto qualche puntata negli ultimi tempi (le trovate sia in dvd (1a, 2a e 3a stagione) che in rete) e la nostalgia è salita sulle spalle come sempre. Personaggi storici (almeno per la mia memoria) come Bruno Sacchi, Chicco Lazzaretti, Sharon, Daniele & Rossella, Benedetta, Massimo, Elias & Tisini, ma anche l'edicolante Ciro, i genitori di Sacchi, il commendator Zampetti... insomma, un pantheon di dinosauri che riemergono dalla memoria ogni tanto.

A vederli oggi fanno sorridere: recitazione dilettantesca, molti episodi stanno insieme per modo di dire, le battute non fanno ridere neanche se t'impegni... però chi, come me, ha visto il telefilm quando aveva 8/10 anni non può non esserne rimasto segnato. Considerando poi che ho frequentato un liceo (scientifico e non classico) e che stavo proprio nella sezione C... bé... il quadro è completo.

In rete c'è (ovviamente) un sito interamente a loro dedicato e sembra incredibile che continuino gli incontri e le interviste con gli attori di una serie conclusasi ormai nel lontano 1988. Imperdibile per i nostalgici (non degli anni '80, Dio ce ne scampi) di un'epoca passata.

Animali & Civiltà

Il Department of Fisheries and Ocean canadese, nel febbraio 2003, ha emanato un “piano triennale di Gestione” (piano triennale, sono comunisti!) con cui ha fissato a quasi un milione il numero di foche che potranno essere uccise nel triennio 2003-2005.
Nel 2004 sono state uccise 353.000 foche e per la stagione 2005, ne è prevista l'uccisione di altre 319.000. Insomma non si sono fatti mancare niente.

Prendere posizione non è difficile, chiunque si schiererebbe contro queste immagini e questi filmati (perché in realtà ci schieriamo contro queste immagini che ci provocano raccapriccio, nessuno pensa di andare in Canada con un bastone a bastonare i cacciatori). Eppure non sono a posto con la coscienza, perché penso a pollame, ovini, suini e bovini che popolano spesso la mia tavola. Neppure loro (dovrei usare essi in quanto animali, ma passatemelo) avranno una vita e una morte molto piacevole...

E invece la differenza c'è: queste foche hanno pochi (2-3) mesi di vita e sono ammazzate a bastonare per non rovinare la pelliccia. E' strano perché il fine i prodotti per cui sono cacciate sono diversi: grasso, carne, etc... Eppure, nel 2006, in piena civiltà occidentale avanzata (almeno stando alle dichiarazioni di qualche uomo politico), la pelliccia, l'ornamento sanguinante, è ancora elemento di distinzione sociale. Per questo le piccole foche sono bastonare e scuoiate, nel 42% dei casi mentre sono ancora vive, cioè solo intontite dalle botte ricevute.

Fin da piccolo ero abituato al supporto di Celentano, che non mancava mai di inserire un filmato dell'evento nelle sue trasmissioni (è davvero rock il nostro Adriano), ma ora che non è in onda, ci pensa il mondo della rete (qui e qui, ma anche in altre mille piazze virtuali di tutto il mondo) a sollevare l'onda di indignazione.

Io inizierei con un bel boicottaggio dei prodotti canadesi: ecco alcune aziende che possiamo mettere in difficoltà. Niente contro di loro, sia chiaro, ma chissà che non facciano pressione sul loro governo per rinunciare a quegli 8,3 milioni di sterline che rende la "mattanza delle foche". Per così poco fanno la figura dei mostri?

Parole & Contraddizioni

Di Pietro non lo voterei mai (e ripeto: mai!), ma non mi sembrava giusto togliere la paternità dell'immagine al legittimo autore. Quando si parla del Cavaliere, del resto, c'è ben poco da inventare:

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"Io non ho mai insultato nessuno" (Silvio Berlusconi, 10 settembre 2005).
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"Prodi è un poveraccio. Fassino va bene come testimonial delle pompe funebri. Rutelli è un mangiapreti che va a messa tre volte al giorno" (Silvio Berlusconi, 26 marzo 2006).
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Analizzando:
- Prodi è un poveraccio:
nNon prendo neppure in considerazione l'offesa a titolo gratuito e personale: verrei subito smentito da un: "Sono stato frainteso, io volevo dire che...". Quindi interpreto in senso letterale: certo non possiede il patrimonio dell'avversario, ma siamo sicuri che in politica questo sia un demerito?
- Fassino va bene come testimonial delle pompe funebri: questa non la capisco. Se c'è qualcuno che è mogio mogio, tutto acciaccato e con la bava alla bocca come un moribondo questo è lui. Sarà per la magrezza dell'avversario? In questa società di colesterolo e obesità, siamo sicuro che la magrezza sia un demerito?
- Rutelli è un mangiapreti che va a messa tre volte al giorno: il fatto che promuova leggi che sono contro la moralità e le regole del cristianesimo lo rende un mangiapreti? Lottare per una società laica all'interno della quale ognuno possa, con una base comune di leggi che rispettino i diritti fondamentali, aderire alla fede che sente più sua (lo so, questa frase è un delirio teologico) o non aderire a nessun'altra che non sia quella del sesso e dell'edonismo (diciamecelo chiaramente, il cristianesimo è una palla con tutti i suoi precetti, quindi scegliamo pure di stra.fregarcene di tutto meno che di noi stessi e del nostro piacere) è sbagliato? In un mondo in cui ognuno può pretendere diritti di qualsiasi tipo, siamo sicuri che andare a Messa sia un demerito?

Si è inoltre sentito il Sig. Dott. Ing. Cav. Pres. Silvio Berlusconi mormorare: Perché signore si nasce, e io, modestamente, lo nacqui!

Vento & Tristezza

No, non è il vento in quanto agente atmosferico che mi intristisce, ma è il Vento inteso come Flavia che mi rende infelice e incomprensibile il resto del mondo. La nostra cara Flavia (memorabile il suo sfogo alla Fattoria numerononmiricordo, non classificabile il suo passato da sotto il tavolo, impresentabile ad ogni intervista o servizio televisivo) ha aperto un blog! Aveva provato a candidarsi alle regionali dello scorso anno nel Lazio, ma ha raggranellato la bellezza di 27-voti-27 tra le fila dei liberal-democratici (e chi diavolo sono?). Ma il mondo della politica le rimane attaccato alla pelle e così si butta nella blogosfera per convincerci (e convincersi) che lei "la politica la sa fare per davvero davvero".

Riporto alcuni stralci dei post del blog personale di Flavia (scusate ma non riesco a stare seduto per più di una frase sulla sedia... continuo a cascare dalle risate):
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In questo periodo storico stiamo attraversando un momento molto difficile, certi valori non si riscontrano più. Si è perso il valore dell'amicizia e dell'onestà: tutto sembra ruotare solo intorno al potere, economico e non. Come possiamo vedere ci sono molte guerre in corso in ogni parte del pianeta. Molte famiglie non riescono ad arrivare a fine mese, anziani abbandonati a loro stessi, bambini senza una famiglia alle spalle...da qui la mia voglia di "scendere in campo" e fare qualcosa per il mio Paese, dove sono cresciuta e dove vorrei vivere serenamente: Io credo stia scherzando. Non può esistere qualcuno che riesca a mettere insieme un discorso tanto banale. Anche un pluri-bocciato alle scuole medie si vergognerebbe di scrivere tante banalità. Piuttosto lascerebbe il foglio in bianco. E poi brrr... scende in campo.
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Ciao Flavia io penso che cè un sacco bisogno di gente come te... persone che anno il coraggio di scendere in campo per marciare compatte alla difesa degli ideali e contro tutte queste cose che stanno succedendo nel mondo perchè è facile andare in parlamento e discutere di cuiscuilie ma servono persone che pensano hai grandi problemi come te. GRAZIE CONTINUA COSI'!!!: anche i visistatori non si fanno mancare niente. Questo è un commento in risposta alla discesa in campo della bionda testina. Mi pare però un messaggio troppo scoperto. E' chiaramente qualcuno che la prende in giro.
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Cosa ne pensi della candidatura del travestito Vladimir Luxuria? Non lo trovi un personaggio volgare e kitchs? Da rimarcare poi che, andando avanti di questo passo, fra regione, parlamento e parlamento europeo ci stiamo riempendo di fròci. Io avrei candidato te, piuttosto, ma alla grande grande!!! Continua così, che sei la mej: anche questo è un commento (e credo anche questo sia una presa per i fondelli). Lascio a voi il giudizio.
Per fami conoscere al di là dell'immagine che la televisione si ostina a dare di me, penso sia giusto pubblicare la mia biografia. Come potete leggere i miei studi e la mia professione vanno oltre la "ragazza sottovetro" di Libero!!! Sono nata a Roma il 17 Aprile 1977. Ho studiato lingue al liceo linguistico Suore di Nevers. Ho iniziato come modella lavorando a Parigi e Milano. Mi sono pentita amaramente di aver prestato il mio volto nella trasmissione Libero che mi ha etichettata in un termine poco piacevole nel quale non mi sono mai ritrovata. Ho condotto Stracult per RaiDue intervistando Tom Cruise, Harrison Ford, Kitano, John Woo. Ho studiato recitazione con il metodo Strasberg con Beatrice Bracco e Francesca De Sapio
Film: Il mio primo film, Andata e Ritorno (2001), è prodotto da Cecchi Gori
Fiction : Cinecittà con Barbara De Rossi - Rai Fiction
Pubblicità : Campagna Enel (Regia D'Alatri), Lavazza (regia Salvatores), Ferrero Rocher, Neutro Roberts
Attualmente studio Scienze Politiche alla Lumsa per dedicarmi ad un nuovo percorso politico.
Secondo post e seconda caduta dalla sedia dalle risate. Io non ho mai visto la trasmissione Libero, ma dubito che Flavia abbia prestato solo il volto... Trovo divertente che scriva: ho studiato lingue (sì, ma ti sei diplomata?), ho studiato recitazione (sì, ma hai fatto una-lezione-una privata?), il mio primo film (sì, ma visto che non ne citi altri direi che è il primo e l'ultimo, quindi avresti potuto scrivere: "Il mio film"), attualmente studio scienze politiche (sì, ma anch'io sono iscritto da n-anni all'università. Quindi posso fare lo scrittore-giornalista-politico-faccendiere?).
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Hummm... ma sara' quella vera o sara' qualcuno pagato per scrivere post sul blog? uno magari pensa di parlare con una fata bionda e si ritrova a conversare in realta' con il cocopro Calogero, noto precario partenopeo di 1.60x100Kg (di cui 20Kg di catenazza e 20Kg di pelo che esce dalla canotta: gli altri commenti li lascio alla vostra curiosità, ma questo è interessante perché potrebbe aprire uno spiraglio disperanza (volutamente attaccato per gioco di parole che spiego nella peggiore delle abitudini deicomici che non fanno ridere). Invece il blog ha un rinvio dal sito ufficiale, anch'esso degno di nota (ma non poteva permettersi un dominio italiano tutto suo?).
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IO VOTERO' CENTRO SINISTRA:
dichiarazione perentoria e tutta maiuscola. Per smarcarmi voterò Di Pietro...

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NON POSSO VOTARE!!! ma vi renbdete conto? solo perchè sono nato qualche mese dopo (per la precisione a settembre). Questo non vuol dire che io non sia + maturo dei nei 18enni poichè molti miei amici voteranno a caso o + semplicemente faranno scheda bianca. Io almeno ho visto tutti i dibattiti sulla rai (che poi in quei momenti ognuno dica cazzate e ovvio,però almeno uno si fa un' idea). Sarà per le prossime elezioni......
: commento topico e irrinunciabile. Uffa, io ho visto tutti i dibattiti sulla rai! Solo perché sono nato qualche mese dopo? Esistono programmi automatici che permettono di scrivere simili panzane? Perché mi viene il dubbio che siano usati quelli per popolare i commenti.
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SONO QUELLI CHE VOTERANNO CENTRO-DESTRA CHE DOVREBBERO FARCI CAPIRE PER CHE LO FANNO !!!! (SPIEGARE PERCHE' SI DARA' LA PREFERENZA A UNO CHE VUOLE DIVERNTARE "RE" ANCHE SE NON SIAMO C'E' LA MONARCHIA): altro commento sparato a tutto volume e a tutta idiozia. Berlusconi re... perché no? In fondo il mausoleo già ce l'ha.
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un po' di femminismo....credo che gli uomini dolci e seri non esistono piu'..cosa ne pensate ??sono molto amareggiata dall'amore mi sembra che i ragazzi ti mettono solo le corna vero??o comunque le loro parole come ti amo sei la mia vita durino veramente poco..donne uniamoci perche' basta con questi che ci prendono solo in giro..ma l'amore vero esiste??: di questo messaggio non voglio neppure aprire la pagina dei commenti. Io capisco che la punteggiatura si può omettere per dare una forma artificiosamente ricercata, ma scrivere perche' basta con questi che ci prendono solo in giro mi sembra clamoroso. Però lei ha studiato, ha recitato, sta studiando. Ma vaff...
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alcuni di voi, mi chiedono perche' continuo a lavorare in televisione...la risposta e' semplice..non avete mai pensato che per me e' un lavoro??anche se mi prendono in giro, io sono piu'furba, sto al gioco e mi porto a casa il mio stipendio..e che c'e' di male? sto al gioco e mi lascio scivolare addosso quello che dicono..tanto tutti dicono sempre quello che vogliono, nel bene o nel male..pero' mi mantengo da sola e sono felice cosi'....: Sì, ti giuro che l'avevo pensato che per te è un lavoro. Anche "darla via" (si potrà dire?) è facile e renumerativo: potresti aggiungere questo settore alle tue attività, così avresti più tempo per studiare.
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Ora giuro che voglio lasciare un commento sul quel fantastico blog. Fatelo anche voi!

Apple & Musica



Inizia questa settimana l'ennesimo confronto tra la Apple Corporation e Apple Corps. La prima è la ditta produttrice dei computer (familiarmente detti) Mac, mentre l'altra è la casa di produzione dei Beatles.

Quando la Apple (quella dei computer) decise di assumere questa denominazione, subito la Apple (quelle della musica) intentò una causa, ma si accontentò poi di un risarcimento extra-giudiziale di 80.000 dollari, ponendo alcune clausole: nessuno sarebbe entrato nel settore specifico dell'avversario, quindi Apple Corps fuori dal mondo dell'informatica e Apple Corporation fuori da quello musicale.

Nel 1991 Apple realizzò il primo computer con la possibilità di riprodurre file musicali: gli inglesi ricorsero subiro in tribunale per far rispettare gli accordi sottoscritti qualche anno prima. Come la puntata precedente, le mele americane produttrici di computer ricorsero ad un accordo lontano dalle aule di tribunale, pagando 26 milioni di dollari di risarcimento. La clausola, questa volta, diventò: i Mac potranno riprodurre musica, ma l'azienda non potrà commercializzare musica su suporti fisici. Se lo farà userà un altro simbolo, diverso dalla mela (incriminata), precisamente un'arancia.

Quando Apple lanciò l'anno scorso il celebre software iTunes che dava la possibilità di acquistare musica tramite internet, i legali della casa discografica si sono svegliati dal letargo per il loro contenzioso decennale. Viste le cifre in ballo il processo non sarà così semplice come negli scontri passati, in cui Apple era una piccola ditta di computer con pochi punti di percentuale sul parco di macchine installate nel mondo; anche oggi è così, ma la percentuale nel settore della musica digitale è ben oltre il 70%. I proprietari di Apple Corps sono, oggi,
Sir Paul McCartney, Ringo Starr, Yoko Ono e Olivia Harrison, queste ultime eredi dei defunti John Lennon e George Harrison: sosterranno che, in un mondo digitale, distribuire i file equivale a distribuire cd, cassette o lp, mentre dall'altra parte ribatteranno che i file sono... file, mentre l'iPod è uno strumento di archiviazione di file.

Curiosità: la mela simbolo dei computer Apple è di qualità (naturalmente) McIntosh, mentre quella che rappresenta gli studios è una Granny Smith (e una è morsicata, mentre l'altra è intera). Siamo alla frutta.

Caimano & Medusa

Tutto il cumulo di polemiche scaturite dall'uscita nella sale dell'ormai celeberrimo film "Il caimano" di Moretti partorirà, come al solito, un topolino. Il film non l’ho visto. Lo farò (forse) dopo le elezioni e mente fredda e gustandomi un (si spera) bel film “impegnato” sì, ma non strumentale.

Il film è uscito nel momento sbagliato, ovviamente secondo me e non per le leggi del marketing. Ci sono molti documentari (molti esteri, ma che ve lo dico a fare?) che descrivono i lati oscuri di Berlusconi: ascesa economica, collusioni misteriose, amicizie politiche, etc…, quindi a che pro realizzarne un altro presentandolo proprio a pochi giorni dall'Evento del voto?
Inoltre sappiamo tutti quanto sia difficile trovare dei finanziamenti per produrre un lungometraggio, quindi mi spiace che Moretti abbia “buttato” un’opera cinematografica per sostenere la sua ideologia (chiariamo: che è simile alla mia).

Il mio discorso però voleva essere un altro: sembrerà strano, ma nella decina di multisala Medusa (chi è il proprietario ve lo devo dire?) in questo weekend di fuoco nessuno aveva in programmazione il contestato Caimano. Come volevasi dimostrare, l'intervento del proprietario (è Berlusconi, lo scrivo nel caso qualcuno non lo avesse capito) si fa sentire: non si spiega in altro modo perché perdere centinaia di possibili spettatori solo per volontà politica. Ma perché si lamenta? Quello che possiede lo controlla, per il resto si sta affannando da una quindicina d'anni...

Ciampi & LA7

Il canale televisivo LA7 sta portando avanti da mesi, con implacabile fermezza e regolarità, una specie di campagna di sostegno per la rielezione a Presidente della Repubblica di Carlo Azeglio Ciampi. Il buon Azeglio, in perfetta sintonia (come sempre) con la moglie Franca, ha già gentilmente declinato l'offerta giuntagli dalla stampa più che dalle forze politiche in Parlamento e Senato, affermando di voler trascorrere la "pensione" (non oso pensare a quanto ammonti viste le cariche ricoperte durante la vita lavorativa: nella Banca d'Italia ha ricoperto tutte le cariche prestigiose divenendone Governatore dal 1979 al 1993; è stato Presidente del Consiglio; etc...) nella sua amata Livorno.

Esasperato dal sondaggio/campagna del settimo canale, ho scritto questa (completamente inutile, me ne rendo conto) e-mail all'emittente:

E' stato un buon Presidente della Repubblica. Come si suol dire "l'uomo giusto al posto giusto": partecipe di tutte le vicende, dalle più felici alle più cupe, della recente storia d'Italia è il testimonial (passatemi il termine) adatto per celebrazioni di stampo memoriale e per discorsi generici sull'unità del Paese e sulle istituzioni che lo sorreggono.

Ha ora espresso il desiderio di lasciare la vita politica, dopo anni di onorato (e onorevole) servizio: perché un uomo nato nel 1920, alla veneranda età di 86 anni, dovrebbe essere invitato a un'altra settennale presidenza? Lasciamolo in pace nella sua Livorno con la moglie Franca per gli anni (speriamo molti) che gli rimangono da vivere.
Quale immagine di forza dell'Italia vogliamo restituire all'estero con la rielezione di un bonario ottuagenario alla carica più prestigiosa (seppur non la più influente)?

Perché vi ostinate con questa vostra campagna? Non c'è altra causa più significativa da sostenere?

Cordiali saluti,
Daniele Limonta.


Se volete sostenere il Ciampi-bis votatelo... ma chi ce lo fa fare? Un'iniziativa importante potrebbe essere quella di sostenere una campagna per lo sfoltimento delle sue sopracciglia (Elio è glabro al confronto), altro che Presidenza.

Musica & 80s

Oggi mi sono calato (musicalmente parlando) nel pieno degli anni 80, gustandomi (e rimediando a un torto) i Van Halen in Live Without a Net, anno domini 1986. Sono rimasto senza parole: Eddie è funambolico, sempre preciso con la chitarra, sorridente, divertente e divertito, con la solita sigaretta accesa tra le corde, accompagnato da una band nel pieno della forma.

Questo (spesso) pessimo decennio ci ha lasciato un'eredità imbarazzante sotto il profilo dell'abbigliamento: anche i "nostri" sono conciati in maniera impresentabile, con larghi e morbidi pantaloni in tessuto leggero, con magliette smanicate e delle scarpe semplicemente ridicole; con pettinature cotonate e (di rigore) osssigenate. Aggiungiamo poi una batteria con tamburi elettronici, ben 4 (!) casse e con un enorme gong dietro le spalle.

Il trionfo del cattivo gusto, in ogni senso (il bassista sfoggia un basso con il corpo e forma di bottiglia di Jack Daniel's con tanto di etichetta (come vedete nell'immagine: cosa c'è di più chic?)), ma se chiudo gli occhi e mi lascio trascinare dalle note, in fondo è magia pura.

Eddie Van Halen ha inventato il tapping, la tecnica con cui vengono utilizzate entrambe le mani sul manico dello strumento riuscendo ad ottenere una raffica di note prima inconcepibile: Eddie introdusse questa tecnica in un breve pezzo strumentale (Eruption) nel primo album della band (nel 1978) e narra la leggenda (quasi assurta a verità) che suonasse quel pezzo, durante i concerti, girando la schiena al pubblico, così che non pochi, anche colleghi chitarristi, si scervellassero su come facesse quel ragazzino ad ottenere quell'effetto. Quando fu svelato divenne una tecnica assolutamente fondamentale per ogni chitarrista che si rispetti, portando il talento e l'inventiva di questo figlio di emigranti olandesi in giro per il mondo tra le mani di tanti altri guitar hero (o aspiranti tali). We love you, Eddie!

Thrash & Definizione

Partecipo a questo esperimento collettivo per la ricerca di definizione del Trash televisivo e cinematografico (ma il metal è thrash, mi raccomando). Lo spunto è di Te lo dico io (ma in realtà l'ho preso da Akille.net) e si allarga a chiunque voglia parteciparvi.

Da bravo studente/professore (rispettivamente interrogato/interrogante) inizierei così: il trash è... (perché è bello iniziare un discorso avendo già la definizione in saccoccia). Brutalmente direi che un'opera è trash quando, e qui sono in parte in disaccordo con la mia fonte, cerca di produrre qualcosa di buono (non necessariamente l'imitazione di qualcosa di "elevato") ma, pur mettendosi di buzzo buono, il risultato raggiunto è talmente lontano dall'obiettivo prefisso che il pubblico non potrà che rimanere allibito. Questo dev'essere successo all'uscita (io non c'ero) nei cinema dei vari Attila o Eccezziunale, ma mi piacerebbe sapere il risultato qual è stato .

Un'ulteriore spunto per l'analisi potrebbe partire dal ricevente: io sarei andato a vedere "Vacanze a Miami" come trash puro, mentre in realtà la maggior parte degli spettatori sono partiti con l'idea di gustarsi un film comico (ridendo pure!). Quindi, intrinsecamente, il trash cos'è? Una risposta non ce l'ho. Ai posteri l'ardua sentenza (e in effetti il trash viene in effetti rivalutato, quasi sempre, a posteriori).

Invece Distraction (o Cronache Marziane) è trash nato per essere trash, annullando la carica di divertimento o di sbeffeggiamento delle intenzioni... definizione complicata...

Lombardia & Luna Rossa Challenge

La lotta che divide Bergamo e Brescia nell'immaginario collettivo e sportivo è stata infranta ieri. Il Team Luna Rossa ha varato ITA 86, la nuova imbarcazione destinata a sfidare gli altri equipaggi nella corsa alla conquista del prestigoso trofeo velico ora in custodia nella base svizzera di Alinghi. Per me che abito al confine tra le due province lombarde, è stato un onore venire a sapere che lo scafo è stato costruito a Nembro (in provincia di Bergamo appunto) e che il varo è stato fatto con una bottiglia di spumante Bellavista Satin proveniente dalla bresciana Franciacorta. Quindi anche se il team rappresenta il Club di Punta Ala, sento un po' mia questa barca che, si spera, troverà fortuna tra le onde di Valencia. Un pezzo di montagna lombarda per l'avventura marinara più affascinante dello sport, chi l'avrebbe mai detto? Certo i lavoratori che si sono trovati incastrati nel traffico per far passare il barcone non saranno stati contenti (perché, come dice il proverbio: le strade sono quelle di 50 anni fa, ma il traffico è triplicato!).

Ora veniamo alle note dolenti!
- Tra i nuovi sponsor e sostenitori del progetto c'è il tanto odiato
Tronchetti "della Felicità" Provera: quello che si fa ricco nonostante le aziende per le quali abbia lavorato siano fallite; quello che ci dissangua con il canone Telecom e che ci fa dannare per un'attivazione o un cambio di provider per l'ADSL (quando arriva!); quello che sorride nonostante la Telecom sia uno dei gruppi industriali più indebitati d'Europa (forse del mondo) e nonostante ciò continua a spendere e ad acquisire nuove compagnie... finché non arriverà al tracollo in stile Cirio-Parmalat
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Miuccia Prada: ma dove vai con quel nome e con quei vestiti!
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Prelati di vario ordine e grado: il Vescovo ausiliare e il Vicario generale dell'Arcidiocesi di Valencia, mentre Monsignor Esteban Escudero aveva precedentemente impartito una benedizione alla nuova barca (baciamo le mani...).
- La nuova base operativa frutto del lavoro del pluri-osannato
Renzo Piano: ...che sono capace anch'io di mettere come sfondo delle vele usate per un team di barche a vela! (scusate l'italiano maccheronico ma ci voleva).
- Il patron
Patrizio Bertelli: grazie per averci regalato ancora una possibilità (il tuo abbigliamento non lo comprerò comunque, stai tranquillo).
- Lo skipper (ma ormai manger a tutto tondo)
Francesco de Angelis: solite e inutili frasi di rito bla, bla, bla, bla...

Blog & Motivazioni

Questo post poteva stare benissimo come introduzione, come primo capitolo di una saga non si sa quanto lunga. E infatti lo era, ma l'ho ritrovato disperso tra i file del mio computer solo ora.

Perché un blog? Qualche parola buttata lì, accessibile a tutti (e quindi anche a me stesso). La mia è una vita ordinaria, senza tanti sconquassi o stravaganze. Almeno esteriormente. Il mio animo è però spesso vittima di illusioni e intense emozioni, di ricordi ed esperienze vissute attraverso gli occhi della letteratura o della televisione, della pubblicità o dell’arte, della strada o dell'autobus; esperienze immaginate e meditate tra mille fugaci pensieri nati come una folgore da una passeggiata solitaria o da una settimana di riflessione. Ma tutto questo scompare. Troppo in fretta. Inevitabilmente. Tutti ci ricorderemo dei nostri viaggi all’estero, di quella divertentissima festa e di quell’incontro che ci ha cambiato la vita. Ma le piccole emozioni e riflessioni di ogni giorno nessuno se le ricorderà. Io voglio fissare anche il presente. Voglio rileggere alcune righe tra 10 anni e vedermi cambiato, migliorato, accresciuto e deridere me stesso ingenuo d’anni prima. Questo vuol dire crescere, vivere, diventare ogni giorno migliori. Capita a tutti gli artisti (non che voglia annoverarmi tra essi) di riprendere in mano i propri scritti o disegni o bozzetti o canzoni della giovinezza e di considerarle con un sorriso benevolo frutto della saggezza acquisita.
Per dare credibilità a quest’opera di creazione mi viene da citare Fëdor M. Dostoevskij e il suo tormentato “Memorie del sottosuolo” (nella traduzione di Milli Martinelli, Classici Moderni BUR), I/XI:

Ma c’è ancora una cosa: perché, che cosa mi spinge, personalmente, a scrivere, se non per un pubblico? Non potrei semplicemente ricordare, senza trasferire tutto sulla carta?
Infatti; ma sulla carta tutto risulterà più solenne. In questo c’è qualcosa di suggestivo, ne uscirà un giudizio più preciso su di me; e sarà connesso allo stile. E a parte tutto, forse dallo scrivere mi verrà un sollievo. Ecco, ora per esempio mi opprime un remotissimo ricordo. M’è tornato alla mente chiaramente da qualche giorno e da allora mi sta appiccicato come un fastidioso motivo musicale che non voglia andarsene. E però devo assolutamente liberarmene. Ne ho a centinaia di tali ricordi; ma in certi momenti ne salta fuori uno che mi pesa come un macigno. E io, chissà perché, credo che se lo scrivo me lo scrollo di dosso. Perché non provare?
E infine mi annoio, e me ne sto eternamente senza fare niente. Scrivere è davvero una specie di lavoro. Dicono che col lavoro l’uomo diventa buono e onesto. Una probabilità, se non altro.

Acqua & Risparmio

Di acqua pare essercene tanta, alle volte troppa, ma facendo due conti (dal sito di Jacopo Fo) :


Il 97,5% dell'acqua presente sulla Terra e' salata e il 2,5% che resta e', per il 69%, contenuto nei ghiacciai e per il 30% nel sottosuolo. Insomma, per bere, irrigare le colture, condurre le attivita' industriali e garantire le necessarie condizioni igieniche alla nostra esistenza ci resta soltanto lo 0,3% di tutta l'acqua esistente, contenuta nei fiumi, nei laghi, nelle bolle e falde idriche superficiali.

Ma non è finita:
E questo 0,3% non e' certo ne' utilizzato con intelligenza ne' ripartito in modo equo: il consumo dell'acqua nel mondo e' aumentato di sei volte negli ultimi anni, in Italia ciascun cittadino consuma 213 litri al giorno, piu' di tutti gli altri Paesi europei (contro, per esempio, la disponibilita' di 435 litri per persona negli Usa).
Ma quello che mi sgorga (parliamo di acqua, no?) dalla mente è una domanda: come è possibile che risparmiando io l'acqua possa in qualche modo aiutare un bimbo africano a dissetarsi? Probabilmente anch'io spreco del prezioso liquido in qualche modo, ma non mi pare che ciò che eventualmente potrei risparmiare possa essere utile a qualcuno. Male che vada rimarrà sulle Alpi in forma di ghiaccio... anzi no, visto che è già sciolto arriverà direttamente nel fiume sotto casa attraverso qualche sorgiva. Quindi che ci posso fare? Milioni di persone vivono in posti senza acqua o possibilità di approvvigionamento: quale fenomeno storico ha permesso la costruzione in quei luoghi di grandi città?

Sono convinto che la moderazione sia un'ottima qualità: dal cibo, allo sport, al calcio in tv, al consumo di elettricità/acqua/gas/fonti energetiche, tutto ciò che supera una certa dose è stupido consumarlo, però queste prese di posizione mi sanno tanto di presa in giro.

E siccome nessuno resiste alla mania di insegnare qualcosa agli altri, vediamo qualche regola da seguire per risparmiare l'acqua nelle nostre case (prese da commercioetico.it):

Per risparmiare energia elettrica:
Sostituiamo le lampadine a incandescenza con lampadine ad alta efficienza: consumano un quinto dell’energia elettrica e durano molto di più: peccato che basterebbe che lo facessero su tutte le strade/autostrade per raddrizzare il bilancio dello stato. Comunque per questo accorgimento, personalmente, ho già provveduto.
Spegniamo le luci quando non servono e puliamo le lampadine. La polvere che vi si deposita può ridurre del 10% il livello di illuminazione: quando non serve la luce generalmente la spengo. Aggiungerei che toccare una lampadina direttamente con le dita provoca la possibile rottura della stessa, quindi occhio che invece di risparmiare in pulizia si spenda in sostituzione.
Nelle lampade per l'illuminazione esterna installiamo sensori di movimento. Permettono di risparmiare energia accendendo la luce solo quando si avvicina qualcuno: si può fare di meglio. D'accordo che la tecnologia "fa figo", ma non basta Mettere delle belle luci con il pulsante? Quando mi servono le accendo.
Non infiliamo le dita nelle prese di corrente. Si consuma molto e può dare dipendenza e assuefazione: questa è una bella battuta inserita dai redattori del documento e, in quanto tale, ve la concedo.
Aumentiamo l'efficienza degli elettrodomestici scegliendo classi energetiche A, A+, A++: quando ho acquistato un elettrodomestico (che ora non ricordo) ho vagliato questa possibilità: il risparmio era risibile (circa 9€ all'anno) a fronte di una spesa decisamente superiore per l'oggetto. Non praticabile.

Risparmiare gas:
Mettiamo il coperchio sulle pentole quando si porta l'acqua a ebollizione: state però attenti quando bolle l'acqua, altrimenti rischiate di trovarvi mezzo Po in giro per la cucina!
Evitiamo che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola perché di lato non scalda: non sono un fisico, ma scommetto invece che anche di lato una fiamma scalda un oggetto di metallo che gli è appoggiato sopra. E poi, andiamo, non vorremo bruciare i manici di plasticaccia.
Facciamo bollire al minimo, tanto la temperatura di ebollizione non cambia: questa non l'ho capita. Mi pare ovvio che la temperatura di ebollizione non cambia, bella scoperta.
Abbassare i termosifoni e non aprire le finestre se si ha troppo caldo: voglio la testa del genio che fa una cosa del genere! Chi in casa, quando ha troppo caldo, apre la finestra invece di abbassare il riscaldamento? Questo però succede negli edifici pubblici, quindi... perché lo dite a noi?
Ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria: ma che infissi hanno questi qua?
Non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni:
voglio la testa del genio che fa una cosa del genere!
Inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni: questa non è male, ma direi che l'amianto non va bene...

Risparmiare acqua:
Applichiamo ai rubinetti e alla docce i riduttori regolatori di flusso. Possiamo arrivare a risparmiare fino al 50% di acqua fredda e calda, con un conseguente risparmio di gas. Se il wc non è dotato del doppio tasto per lo scarico applichiamo un riduttore per il wc o comunque un contrappeso che riduca la quantità d’acqua che fuoriesce ad ogni pressione: questa dei wc è un'ossessione! Tiriamo l'acqua una volta al giorno così siamo tutti più contenti. Cosa siano i regolatori di flusso mi sfugge proprio... eccoli: io se voglio meno acqua di solito apro meno il rubinetto, mah.
Facciamo la doccia (consumando 25/30 litri) invece del bagno (anche più di 100 litri!): io, per abitudine, ho sempre preferito il bagno alla doccia e quindi questo consiglio non mi pace, uffa! E poi c'è gente che passa mezz'ora sotto la doccia così come altri riempono la vasca da bagno solo per un quarto così da potersi agevolmente (e velocemente) passare il corpo con la spugna. Mi sembra uno di quei consigli che si danno tanto per fare qualcosa: le abitudini delle persone sono troppo variabili per poterne confermare l'efficacia.
Laviamo frutta e verdura in bacinella e non in acqua corrente e riutilizziamo l'acqua per innaffiare le piante: non so se abbiano unito le due indicazioni: forse perché entrambe riguardanti il mondo vegetale? Pensa che io l'acqua che uso per lavare la frutta è quella della vasca da bagno; poi la inserisco nello sciacquone così da poter tirare l'acqua senza che mi vengano lanciati anatemi! (Ovviamente scherzo.)
A proposito di annaffiatura: avendone la possibilità non usiamo acqua potabile ma acqua di pozzo o di cisterna raccogliendo l’acqua piovana, e soprattutto innaffiamo il giardino al mattino presto oppure dopo il tramonto: il terreno caldo fa evaporare buona parte dell'acqua prima che venga assorbita, e lo sbalzo termico rovina le piante: con tutto il rispetto, tra scavare un pozzo nel giardino e usare un po' di acqua potabile per annaffiare... scelgo decisamente la seconda ipotesi.
Azioniamo la lavatrice e la lavastoviglie soltanto a pieno carico: in questo modo si potranno risparmiare 10 mila litri all'anno: quindi un single non potrebbe mai lavare i suoi panni se non una volta al mese?
Chiudiamo il rubinetto quando ci laviamo i denti, ci radiamo (quando ci si fa la barba non è necessario riempire il lavandino fino all'orlo…): e chi riempe il lavandino? Se usassimo tutti il rasoio elettrico non risparmieremmo molta pià acqua?
Controlliamo il nostro impianto idrico domestico: un rubinetto che gocciola può far sprecare fino a 4-5 mila litri di acqua all'anno (al ritmo di 90 gocce al minuto si sprecano 4.000 litri di acqua in un anno): chiudono col botto! Chi ha in casa un rubinetto che perde 90 gocce al minuto (cioè 47.304.000 all'anno!) e non lo aggiusta merita un premio per la resistenza fisica al rumore e al fastidio. E chi spreca in questo modo 5000 litri all'anno? Vuol dire che ha un rubinetto che perde 112,5 gocce al minuto: praticamente un concerto.

Automobili & Innovazione

Non si può andare avanti su questa strada (e non è male la battuta parlando di automobili). Non si può cambiare tutto all'improvviso.

Le automobili sono un incubo per l'ambiente, per il nostro sonno se abitiamo accanto a una strada frequentata, al nostro equilibrio interiore se lavoriamo in centro, al nostro portafoglio se ci preoccupiamo di restare in regola con la legge.

Sembra un incubo, e in effetti lo è in qualche misura. Quindi che si fa? Semplice: iniziamo a premiare coloro che inquinano meno perché su un'automobile viaggiano in almeno due persone. Sembra ovvio, ma in Italia non è così. Negli Stati Uniti il car pooling (che in Inghilterra diventa car share), ovvero la condivisione del mezzo di trasporto da almeno due persone, è premiato con la possibilità di accedere a corsie preferenziali. C'è già chi mi guarda storto e pensa: "Ma io non posso accordarmi con nessuno perché abito in campagna!". Nessun problema, perché la questione interessa coloro che lavorano nella stessa città, nello stesso quartiere, magari nello stesso palazzo (!) ma giungono in ufficio ognuno con la propria macchina. Come dice il proverbio: facendo di necessità (svegliarsi mezz'ora dopo la mattina) virtù (sforzandosi di dire: "Oggi prendiamo la mia auto?"), si può liberare le città da qualche migliaio di auto al giorno, migliorando anche la viabilità sulle corsie "normali".

Non si può pensare di chiudere al traffico le città (se non la domenica quando tutti sono fuori oppure a casa a dormire e allora a che serve bloccare il traffico?), così come non si può pensare di sostituire tutte il parco circolante con auto elettriche (dalla dubbia valenza ecologica).

Cominciamo quindi con piccoli passi: l'allargamento a 4 corsie della A4 tra Bergamo e Milano potrebbe essere un buon inizio, ma sono sicuro con il suggerimento Americano e Inglese (ma anche Australiano e Canadese) non verrà minimamente preso in considerazione. Salvo poi piangere tutti per le domeniche a piedi.

Ah, per dire quanto siamo intelligenti noi italiani (che abbiamo il maggior tasso di penetrazione di cellulari e automobili, accidenti noi sì che siamo avanti!), in Toscana è stata fatta una proposta di legge per sanzionare penalmente chi supera il limite di velocità: siamo troppo forti!

Università & Pudore

Evviva, evviva! Nasce a Roma (inaugurazione a maggio) l'Università dell'Erotismo dedicata a Moana Pozzi. Corsi di psicologia, anatomia ed epidemiologia tutti applicati alla sfera sessuale per poter essere Doctor in erotismo. Doctor e non Dottore, perché in realtà questa fantomatica scuola di erotismo non è riconosciuta quale università, ma è collegata con un'istituzione americana che permette di rilasciare questo titolo.

Il pudoredel titolo non è certamente riferito al mestiere praticato dalla defunta, ma più precisamente alla vergogna che devono provare i promotori di questa iniziativa per l'infamia che procurano all'Università intesa come istituzione. I nomi di queste emerite personalità meritano di essere citati: Brunetto Fantauzzi, Gilberto Di Benedetto e Francesco Tortora. Sono sicuro che qualche politico (centrodestra o centrosnistra non importa) troverà certo il modo per far recapitare qualche finanziamento alla struttura giustificandosi: "Così dimostriamo di non essere bigotti. Proprio a Roma, sede del Vaticano, dimostriamo che il sapere scientifico non ha limiti dettati dalla morale".

Spero che chi si iscriverà a questa "università" (15 posti disponibili) almeno non speri di trovare lavoro. Buono studio!

Libero & Libertà


Potevo astenermi, è vero.
Potevo lasciar scorrere il fiume di parole che è sgorgato da ogni parte, è vero.
Potevo lasciarmi trascinare dallo sciopero dei giornalisti, è vero.

Però, però, però (per andare a pari con le 3 obiezioni precedenti) mi è capitato tra le mani il quotidiano Libero (quasi mi vergono a fornirne il link) diretto da Vittorio Feltri, che non ha potuto esimersi dallo stendere un editoriale-fiume sull'intervento di Berlusconi al convegno della Confindustria tenutosi sabato a Vicenza. Il direttore si lancia in un panegirico popolare al leader del populismo di Arcore che merita di essere riportato in alcuni punti, pochi pochi, non tanto per cercare di controbatterli, ma per esporli al pubblico ludibrio (aiutando la tiratura del suddetto quotidiano che non è certo d'alto livello).

Miracolo, miracolo. Silvio è risorto: l'inizio è da riportare se non altro per cercare di comprendere lo spirito che anima il pezzo.
Uno spettacolo. Altro che lo spento burocrate di governo (...) costretto a recitare il gloria e a osservare regole e regolette imposte dalla commissione di vigilanza su richiesta del Coniglio Romano: evito ogni commento sull'epiteto rifilato all'avversario (da signor Feltri, non certo dall'Onorevole Presidente del Consiglio, perché siamo in campagna elettorale e ogni trucchetto (anche spicciolo, banale e infantile come questo) è concesso. Però (ancora!) l'insofferenza di Berlusconi per le regole è palese, ed è sintomo di tutta il suo operato. Lui non ce la fa. Lui è superiore. Lui deve fare quello che vuole (e che gli è più congeniale). Lo ha fatto negli affari (altrimenti non si capirebbero tutti quei processi intentati alle sue aziende per i reati più disparati: corruzione, abuso, concorrenza sleale, etc...), lo ha fatto nella politica (altrimenti non si capirebbero tutti quei condoni applicati dal suo governo pronti a giustificare in primis le sue aziende che ne hanno ampiamente usufruito e poi anche gli altri), lo sta facendo in campagna elettorale. Lui non ce la fa. Perché mettere briglie a un cavallo scatenato? Lasciamolo correre nella solitaria prateria, io non mi ci oppongo.
Mia nonn amava ripetere, in odio ai bugiardi, che la più grande astuzia consiste nel dire sempre e comunque la verità. Perché la verità è disarmante, spiazza l'interlocutore, conquista gli animi, conforta. E Berlusconi [...] si è ribellato agli schemi [...] e ha dato la stura a uno sfogo liberatorio: non metto in dubbio che lo fogo sia stato liberatorio, ma, con una frase del genere, oltre a dire chiaramente che gli avversari mentono (e lo posso capire vista la fonte dalla quale scaturiscono queste parole), si ammette altrettanto chiaramente che anche il Cavaliere, prima di sabato, mentiva. La frase significa questo. La lingua italiana esprime così questo concetto (nessuno vieta a Vittorio Feltri di aver inventato una nuova espressività della lingua italiana, ma almeno ce lo spieghi).
Sindacati e padroni sono controparti, non possono essere complici. I ricchi e i poveri possono cantare insieme a Sanremo, ma i loro interessi sono storicamente contrapposti: perché c'è questa visione del mondo in bianco o nero? Non potrebbe essere che le controparti sacrificano ognuno qualcoa pur di farsi del bene a vicenda? Non è proprio possibile che il mondo possa essere popolato da persone, se non proprio intelligenti, almeno con un dignità? E poi se Berlusconi sostiene gli interessi dei ricchi (come ha puntualmente fatto durante l'intera legislatura, favorendo la classe più abbiente, pur ammettendo candidamente di aver fatto del bene a tutta la popolazione italiana (e facciamo finta di credergli, altrimenti ci invia un altro pistolotto elogiatico per posta)).
Ed è innaturale che tutta la grande stampa (di proprietà dei finanzieri, dei banchieri, dei signoroni) si sia schierata con due partiti comunisti, un ex partito comunista, i verdi, i noglobal e compagnia urlante. C'è sotto del marcio. Un intreccio di porcherie che bloccano il Paese: è invece perfettamente naturale. I proprietari dei giornali badano alla cassa, al bilancio della propria azienda, non si preoccupano di quello che scrivono i loro giornali. E così i direttori, gli opinionisti, gli articolisti sono liberi di esprimere il loro punto di vista, che può essere di sinistra (oppure semplicemente contro Berlusconi, mai passato per la mente?) oppure di destra (questo articolo ne è la conferma). Invece il Presidente non può: deve controllare ogni cosa. Perché non ha trasmesso il confronto politico Berlusconi-Prodi in diretta su una delle sue reti (magari mi sbaglio, ma mi sembra che non lo abbia fatto)? Perché lui vuole controllare tutto. Decide tutto delle sue aziende. Non è interessato al risultato finanziario-economico: a 70 anni ha soldi a sufficienza per campare... Io sono verde, nel senso che le centrali nucleari non le voglio (ma vorrei che i soldi destinati alla loro costruzione finanziassero qualcosa di veramente nuovo atto a soddisfare il nostro fabbisogno energetico). Io sono no-global, nel senso che non voglio comprare riso cinese che mi arriva a casa a basso prezzo perché frutto dello sfruttamento (ne mangio volentieri meno pagandolo di più se servisse a evitare lo sfruttamento e magari l'impianto di nuove aziende nel pavese).
Berlusconi ormai non bada più all'aplomb del politico professionale. Predica da imprenditore fra gli imprenditori: allora torni a fare l'imprenditore, io non glielo impedisco di certo. Peccato che alla conferenza che ha assistito all'esibizione salta fuori oggi che ci fossero 300 accrediti dell'ultimo momento (probabilmente quando Berlusconi ha deciso di partecipare ha movimentato tutte le sezioni del nord-est) e si sussurra che non fossero industriali (quello pensano a lavorare e a riposare quando possono) bensì iscriti al partito con una bandiera tricolore nello stemma.
Siamo in testa per quantità di automobili e telefonini, quanto ai computer siamo a metà classifica. Dov'è tutta la miseria che si dice?: bravo Vittorio, hai ben centrato il target degli elettori del Cavaliere Mascarato. Sono proprio orgoglioso di essere nel paese che è in testa per questi due fattori. Per quel che riguarda i computer... non diciamo buffonate, va.
Eccolo il Cavaliere, è di nuovo in forma. Bentornato fra noi. Se non rinunci a essere te stesso, vinci. Altrimenti finiamo tutti insaccati. Mortadelle.: ottima chiusa direttore. A ribadire il tono da fanatico che contraddistingue l'articolo. Pezzo di giornale di bassa lega. Ma proprio bassa bassa. Perché il quotidiano si chiama Libero? Libero da chi e da che cosa? Ah già... libero di poter dire tutte le banalità, le sconcezze, le falsità, le faziosità che si vogliono. Direi che il direttore Vittorio Feltri è proprio lui il furbetto del quartierino: il suo.

Laurea & Honoris

Mi passa sotto le mani un articolo in un cui viene detto che Renzo Arbore ha ricevuto una laurea. Diamine, penso, alla sua età chi gliel'ha fatto fare di rimettersi trai banchi (perché i libri non si dovrebbero abbandonare mai). Guardo la sua biografia e vedo che si è laureato in Legge nel 1937 a Napoli. Cavoli, penso ancora, la notizia giunge un po' tardi. Ma poi ecco l'illuminazione: laurea honoris causa? Esatto! Ricevuta il 19 ottobre 2005 dall'Università di Foggia in Lettere e Filosofia. Accidenti a loro, ma possibile che non la diamo a me una laurea senza studiare?

Così, memore di eventi simili accaduti nel passato, mi lancio in una ricerca dei laureati ad honoris con professione musicista (a vario titolo):
- Vasco Rossi, laurea in Scienze della Comunicazione allo IULM l'11 maggio 2005;
- Francesco Guccini, laurea in Scienze dell'Educazione Primaria alle università di Modena, Reggio Emilia e Bologna;
- Franco Battiato, laurea in Lettere all'Univeristà di Catania evitata solo per la contrarietà del rappresentante degli studenti;
- Riccardo Muti, laurea in Scienze della Comunicazione conferita dall'Università La Sapienza di Roma;
- Sting, laurea in musica (?) dalla Northumbria University nel 2003;
- Luciano Ligabue, laurea nel 2004 in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo dall'Università di Teramo;
- Franco Simone (chi cazz'è) nel 2003 in Economia e Tecniche della Comunicazione da nonsochi.

Ricordando che la laurea honoris causa è quella data ai vivi per motivi onorevoli (sic), mentre la laurea ad honorem è per ricordare un celebre defunto, tralascio l'esempio di Valentino Rossi per non farmi cadere ancora di più le braccia.

Donne & Età

Tutti a elogiare Sharon Stone appena uscita in sala con il sequel del celeberrimo (ma perché?) "Basic Instinct", giunto ora alla puntata numero 2: una donna di quasi 50 anni che si rimette in gioco... è splendida... meravigliosa... ecco una donna che non si fa intimorire dall'età... ha classe da vendere... scene di sesso forse esagerate, ma che riportano la Stone alla ribalta...

Un susseguirsi di commenti che si sperticano nel lodare l'attrice americana. Premetto che il film non l'ho visto, non so se lo vedrò, ma ricordo di aver letto da qualche parte che Sharon (oddio! Sharon! troppo 80s!) avrebbe usato una controfigura per alcune scene del film ritenute troppo forti. Faccio una piccola ricerca in rete e nel mio porta-giornali ed ecco... cosa ci trovo? La Stone ha preteso, alla firma del contratto per il film, oltre che una dozzina di milioncini di dollari per il faticoso lavoro d'attrice, anche alcune controfigure. Alcune? 50! Sì, cinquanta controfigure: una per ogni parte del corpo!

Capisco la magia del cinema, ma questa è pura mistificazione. Lasciamo da parte la vecchietta Stone che è meglio... ma va a ciapa i ratt!

Elettori & Sinistra


Mi sorge una domanda dopo aver sentito Berlusconi parlare a riguardo dei finanziamenti pubblici alla scuola privata. Alla domanda sul perché siano necessari, il Cavaliere risponde: "In un paese in cui la classe degli insegnanti è di sinistra, trovo giusto che chi voglia avere un'educazione equilibrata possa scegliere una scuola privata da frequentare".

Tralasciando l'assurdità dell'affermazione, mi chiedo:
- Se la classe degli insegnanti è di sinistra (e quindi in buona parte anche gli studenti)...
- Se la magistratura è di sinistra (lo ripete da anni)...
- Se la classe operaia è di sinistra (e non potrebbe essere altrimenti)...
- Se gli universitari e gli studenti in generale sono di sinistra (occupazioni, proteste)...
- Se... (trovatemi voi altre categorie)...

Si puà sapere come è possibile che al Governo ci sia la destra?!?!?!?

Scelte & Confronti


Mi sono preso un paio di giorni per decantare il confronto Prodi vs. Berlusconi, rendendomi conto che, in fin dei conti, non m'importa che uno sia più comunicatore dell'altro, che uno sia più bonario dell'altro, che uno elabori più numeri di un altro. Io non sono chiamato a eleggere, rispettivamente, l'addetto stampa, il parroco o il computer migliore. Io sono chiamato a eleggere il capo di una coalizione che mi governerà (presumibilmente) per un quinquennio.

Quindi il metro di valutazione va cercato altrove, segnatamente in quel faldone illeggibile del programma della sinistra e in quelle frasi simil-pubblicitarie a cui si è affidato il centro-destra. Coloro i quali si prefiggono di tutelarmi meglio nelle mie esigenze e nelle mie aspirazioni avranno il mio voto. Sarà egoistico (ma neppure tanto), ma è così. O forse no, visto che le mie aspirazioni potrebbero coinvolgere (almeno in linea teorica) l'ambiente, la pace sociale, il benessere diffuso e tante altre belle cosine. Quindi, quasi come una formula matematica, abbiamo il risultato che un paese migliore, con il governo migliore, è scelto solo da cittadini migliori.

Quanti di noi possono dichiararsi buoni cittadini?

Giornalisti & Lingua italiana


Io capisco la fretta che impone la pubblicazione della notizia per un'agenzia.
Io capisco che si sta parlando di calcio e che quindi non ha molta importanza la forma.
Io capisco che si sta parlando di Totti e che quindi l'italiano sia una forma di accessorio superfluo.

Però dall'ANSA (A
genzia Nazionale Stampa Associata) mi aspetto che non incappino in simili evidenti errori!

Avversari & Duelli


Io non so se davvero questa sera ci sarà il confronto P&B (con questa gente c'è sempre in agguato un particolare "fondamentale" pronto a far saltare tutto), ma se le regole che si vogliono adottare sono simili a quelle dei confronti all'americana, allora è meglio guardarle un po' da vicino per calcolare quali sono a vantaggio di uno piuttosto che dell'altro (ma soprattutto quelle che sono applicabili).

Riprendo le regole dal sito (ancora autorevole?) del Corriere della Sera, che riporta quelle approvate per il confronto Bush vs. Kerry del 2004.

Intro: Due minuti per ogni intervento, uno e mezzo per la replica. Vietate le domande dirette all’avversario. Stabilita anche la temperatura dello studio

(a) Ogni dibattito avrà la durata di novanta (90) minuti: e qui, in considerazione della lunga militanza nell'ambiente calcistico, direi che abbiamo in vantaggio Silvio, che avrà certamente 90 minuti di fiato per reggere tutto l'incontro. Non sono previste sostituzioni da parte dell'allenatore Mimun.
(b) Non vi sarà nessuna dichiarazione di apertura in nessun dibattito, ma ciascun candidato potrà fare una dichiarazione di chiusura della durata di due (2) minuti: anche qui è in vantaggio Berlusconi. Non potendo esserci nessuna presentazione, almeno metà del pubblico si chiederà "Chi sarà mai quell'uomo dalla faccia buona ma un po' tonta che parla di fronte a Berlusconi?". Nessuno lo hai mai visto in televisione, quindi nessuno sa chi è, un punto a sfavore del bolognese.
(c) Nessun tipo di arredo scenico e nessun tipo di appunti, tabelle, grafici o altro tipo di materiale scritto o altro tipo di oggetto, potrà essere portato al dibattito dai candidati: nuovamente vantaggio per il leader della casa delle libertà, che potrà sparare i suoi numeri a vanvera come al solito senza che nessuno possa rinfacciargli che sta dicendo fregnacce. Numeri a volontà e in caduta libera sul povero Prodi che rimarrà frastornato dall'eloquenza dell'avversario. Punto a vantaggio del Mortadella sarà però il fatto che Berlusconi non potrà portare il piccolo podio supplementare per diventare più alto di Prodi: è stato però avvistato un calzolaio con una custodia da sassofono contenente, si sussurra, un nuovo tipo di zeppe mimetiche er Berlusconi.

Nessun candidato potrà fare riferimento a, o citare, nessun individuo presente tra il pubblico del dibattito. Se un candidato farà riferimento a, oppure citerà, un individuo facente parte del pubblico presente a un dibattito, oppure se un candidato utilizzerà un arredo scenico, appunto, oppure altro tipo di materiale scritto od altro tipo di oggetto, il moderatore dovrà intervenire e spiegare che quel comportamento viola le norme del dibattito che il candidato aveva sottoscritto: questo è un punto ancora a svantaggio di Prodi, che avrebbe potuto indicare tra il pubblico i compagni di Berlusconi che hanno avuto processi e condanne e favori dal Berlusca. Ripensadoci, anche Berlusconi potrebbe esserne colpito: vuoi mettere la soddisfazione di giurare (nuovamente) sui propri figli mettendoli ben bene in prima fila (accanto alla bambola... moglie)?

(d) I candidati potranno prendere appunti nel corso del dibattito utilizzando la dimensione, il colore, il tipo di carta e di penna che ciascuno di loro preferisce. Prima del dibattito, ciascun candidato dovrà sottoporre ai membri della Commissione qualsiasi tipo di carta, penna o matita che vorrà utilizzare per prendere appunti, e i membri della Commissione faranno trovare i tipi di carta, penna e matita sul podio o sul tavolo che sarà utilizzato dal candidato nel corso del dibattito: questa regola mi pare incomprensibile, a meno che si voglia evitare chei candidati utilizzino la strategia "bigliettino truccato" che non si usa più neppure alla scuola elementare (o come diavolo si chiama ora). Sarò comunque curioso di sapere quale tipo di carta useranno: scommetto che qualche giornale, invece di occuparsi di cose importanti, me lo dirà!

(e) Nessuno spezzone, sequenza video o brano audio tratto dai dibattiti potrà essere utilizzato pubblicamente nel corso della campagna elettorale dei candidati: è vietata sia la loro trasmissione attraverso la radio, la televisione, Internet e le cassette video, sia la loro distribuzione in qualsiasi altro modo: sostanziale pareggio su questo punto. Gli spezzoni favorevoli a uno o all'altro verranno montati in loop e mandati in heavy rotation (che bella terminologia anglofona!) da Blob e Emilio Fede. Lascio immaginare chi prenderà le parti di chi.

(f) I candidati non potranno porre domande dirette l’uno all’altro, ma potranno effettuare delle domande retoriche: e chi glielo spiega a Berlusconi cosa sono le domande retoriche? Scommetto che si rivolgerà all'avversario e, quando verrà ammonito dal moderatore, risponderà piccato: "Io sono un liberale e lei un comunista che non mi lascia parlare!".

(g) L’ordine che seguiranno le dichiarazioni di apertura e di chiusura verrà così stabilito: (1) La Commissione eseguirà il lancio della moneta almeno settantadue (72) ore prima del primo dibattito presidenziale. Il vincitore avrà la possibilità di scegliere, per il dibattito del 30 settembre (queste le date dei confronti americani, ndd), se rispondere alla prima o alla seconda domanda oppure se fare la prima o la seconda dichiarazione di chiusura. Per il dibattito dell’8 ottobre la parte perdente del lancio della moneta avrà la possibilità di scegliere di rispondere alla prima o alla seconda domanda oppure di fare la prima o la seconda dichiarazione di chiusura. La Commissione stabilirà, almeno settantadue (72) ore prima del dibattito dell’8 ottobre, un orario in cui i candidati effettueranno le loro scelte per tale dibattito. (2) Per il dibattito del 13 ottobre l’ordine delle domande e delle dichiarazioni di chiusura sarà determinato da un ulteriore lancio della moneta così come è avvenuto per il dibattito del 30 settembre; quest’ultimo lancio della moneta avverrà almeno settantadue (72) ore prima del dibattito: alzi la mano chi ci ha capito qualcosa. Riassumo io: a uno la palla, all'altro il campo.

(h) Ciascun candidato sceglierà come desidera essere chiamato dal moderatore e comunicherà la sua decisione alla Commissione almeno quarantotto (48) ore prima del dibattito del 30 settembre: qui non so chi sia in vantaggio, ma è certo che Berlusconi ha più possibilità di scelta tra i vari titoli e soprannomi. Io penso propenderà per un colloquiale: Onorevole Presidente del Coniglio dei Ministri della Repubblica Italiana (così lo chiamano a casa quando deve fare colazione). Prodi opterà per un simpatico, Romano, così potrà arrabbiarsi ogni volta dicendo che lui preferisce Bologna e odia Roma.

(i) Anche se un dibattito va oltre l’orario di chiusura stabilito, ciascun candidato avrà comunque il diritto di fare una dichiarazione finale come contemplato al punto (b). La Commissione si adopererà al meglio onde garantire la trasmissione dell’intero dibattito in televisione, anche nel caso in cui esso dovesse concludersi oltre l’orario stabilito: qui nessun problema. Le nostre tv sono abituate a pomeriggi interminabili di nulla, quindi sforare sul programma successivo (qualcuno scommette che sarà un "Porta a Porta" di commento?) non sarà una tragedia per il palinsesto.

(j) Nessuna domanda sarà posta ad un candidato dal moderatore se rimarranno meno di sei (6) minuti per la fine del dibattito: qui ci affidiamo (rubo un titolo di giornale di stamattina) al Mimun Comune Denominatore.

(k) I candidati non si rivolgeranno l’uno all’altro proponendo impegni: che vuol dire? Prodi non potrà dire: "Brutto liberale, ti prometto che se vinco ti manderò in galera per tutta la vita e farò fallire le tue aziende corrotte. Maledetto liberale, ti smembrerò la famiglia e il gruppo industriale e sguinzaglierò tutte le mie toghe rosse migliori"? Peccato. Un altro punto a suo sfavore.

(l) In ciascun dibattito il moderatore: (1) aprirà e chiuderà il dibattito e farà valere tutti i limiti di tempo. Laddove un candidato dovesse andare oltre il tempo concesso, i moderatori interverranno e ricorderanno sia al candidato sia al pubblico la scadenza del tempo e si rivolgeranno a tale candidato perché quest’ultimo osservi i limiti concordati, dicendo: «Sono dolente ... non ha più tempo»: qui è finalmente in vantaggio il Professore, perché sono sicuro che Berlusconi un paio di volte si farà interrompere. Lui è così: è prorompente, vivace, vuole fare del bene atutti noi. Ah, è un liberale.

(2) farà del proprio meglio per garantire che le domande siano ragionevolmente ben bilanciate in tutti i dibattiti e che interessino gli argomenti dei dibattiti del 30 settembre e del 13 ottobre per quanto concerne la discussione di una ampia serie di problematiche di grande interesse pubblico a cui fanno fronte gli Stati Uniti e il resto del mondo: quindi non tutte sulle Coop rosse o sugli scandali giudiziari? Peccato.

(3) varierà gli argomenti delle domande che porrà ai candidati e garantirà che gli argomenti delle domande siano equamente ripartite tra essi: un altro peccato.

(4) si adopererà al proprio meglio onde garantire che i due candidati parlino per tempi approssimativamente uguali nel corso di ciascun dibattito: ma non avevano deciso prima i tempi di ogni intervento? Mah... però Berlusconi è un liberale.

Ci sono un altro paio di decine di norme, ma le lascio alla vostra curiosità. Buona serata!

Para & Olimpiadi

Non tacciatemi di insensibilità, perché è proprio la mia (forse) troppo sensibilità che mi porta a questa considerazione. Si sono aperte e si stanno svolgendo (il tutto un po' in sordina) le paralimpiadi invernali di Torino. A gran voce si leva da tutti i buonisti (siano essi giornalisti, televisori (coloro che lavorano in televisione come si chiamano?), cittadini, politici, associazioni) un coro di solidarietà e apprezzamento verso questi atleti che malgrado le sfortune della loro vita, hanno saputo reagire e prendersiuna rivincita con lo sport. Tutto vero, tutto giusto, tutto bellissimo.

Mi concedete però che, di fronte a una cerimonia d'apertura con una bambina cieca condotta da un campanellino e una ballerina senza braccia, provi la sensa azione di non sentirmi a mio agio? Questa esibizione di disabilità, pura esibizione, cruda esibizione, la trovo sconcertante e mi invita a cambiare canale. Sarà solo questione d'abitudine, ma non ce la faccio proprio.

Perché devi esibire il tuo handicap con tanto orgoglio? Non chiedo ghetti in cui nascondere tutto, ma perché esibirsi? Perché esibire? L'atletica è un fatto sportivo, una selezione, solo i pochi fortunati/allenati/dotati riescono ad eccellere. Perché non mi fate un'olimpiade anche per gli uomini con la pancetta? E però voglio la mondovisione. E però voglio che tutto sia a norma. E però mi lamento se gli italiani non mi guardano. E però il mondo moderno non è sensibile.

Insomma, mi sembra tutta un'esagerazione.

Mieli & Fiele

Chissà il coccolone che ha preso Berlusconi ieri leggendo l'editoriale (questo) di Paolo Mieli, direttore del Corriere della Sera, in cui dice "il nostro giornale auspica un esito favorevole ad una delle due parti in competizione: il centrosinistra".

Chissà come si sentiva l'addetto alla comunicazione del premier quando ha dovuto comunicargli quello che aveva scritto il Corsera: "Dottore, mi scusi, dovrei farle leggere una cosa...". Agghiacciante.

Non mi considero un attento osservatore della vita politica in Italia, ma sono giunto (insieme a milioni di altri cittadini) alle medesime conclusioni: "il governo ha dato l’impressione di essersi dedicato più alla soluzione delle proprie controversie interne e di aver badato più alle sorti personali del presidente del Consiglio che non a quelle del Paese". Non l'ho detto io o qualche altro sprovveduto italiano, ma uno dei giornalisti più celebri e importanti del panorama nazionale.

Chissà come avrà reagito il Cavaliere di fronte al suo mondo che gli si rivolta contro: lui, Cesare della comunicazione, Attila dell'etere, Napoleone dell'editoria, lui, che si fregia di un titolo (quello di Cavaliere per l'appunto), che è uno dei meno ambiti e prestigiosi (meglio il Commendator Bocelli) ma che sente suo in quanto "operaio" (cantante, attore, musicista, antennista, mitomane, medico, avvocato e dottore). Lui che ha fondato la sua vita, la sua carriera e il suo ricordo nei postumi come magnate e mattatore della comunicazione subisce il colpo più duro proprio da un quotidiano. Roba vecchia, superata dal Drive In e da McGyver. Roba vecchia che ha però ancora il suo peso.