Gli sport di Milano [1]: il taglio degli alberi


Stavo pensando al modo più triste possibile per iniziare il blog (un altro blog? e chi lo leggerà mai? e a chi/che cosa serve?). Non mi veniva nessuna idea, ma il grande capoluogo meneghino che mi ospita nei (lunghissimi) anni universitari, mi ha fornito un assist (si vede (o meglio: si legge) che sono appassionato di calcio?) invitante: descriverò brevemente i (principali) sport ormai entrati nella follia quotidiana della città.

Oggi descriverò lo sport per eccellenza attuato sia dai cittadini che dalle amministrazioni comunali (presenti e passate): il taglio degli alberi.

Abito in un palazzo tristemente posato ai piedi di un cavalciavia (anche se questo è piuttosto un cavalca-tutto) della famigerata Tangenziale Est di Milano. Sul retro, a ostruire parzialmente la vista dei piloni di cemento si ergeva, stentato e solitario, un gruppo di (ben) 3 alberi... sì, quelli con i rami, le radici, le foglie, etc...
Essendo gli abitanti del luogo disabituati ad avere a che fare con essere vegetali animati (no, quelli disegnati sulla carta regalo dei pacchetti natalizi non sono veri, come non è vero l'alberello di Natale con la fibra ottica colorata), la preoccupazione saliva nel vedere questi poveri alberi senza foglie. Interpretando il loro pensiero oserei pronosticare frasi del tipo: "Saranno morti? Non hanno le foglie?" ... "Non possono sopportare delle temperature così fredde (non "rigide", è troppo letterario)!" ... "Saranno pericolosi?" ... "Saranno alleati di Berlusconi?".
Spaventati da cotanti interrogativi hanno preso la palla al balzo e, motosega alla mano... (ma cosa se ne fanno di una motosega i milanesi? Non credo usino legna per l'inverno. Forse l'hanno appesa al muro come: a. Cimelio di cui non si conosce l'utilità, ma di certo appartiene a una cultura contadina; b. Acquisto per un costume di carnevale per impersonare un personaggio di un film dell'orrore anni '80; c. C'era l'offerta al supermercato sulle motoseghe a motore e può far sempre comodo.)... dicevo... motosega alla mano hanno tagliato senza pietà (vedi la fotografia sopra) il povero alberello che nulla aveva fatto di male.

Comportamenti del genere hanno avuto un triste precedente nelle giornate precedenti, con la distruzione del Bosco di Gioia per far posto a un utilissimo nuovo palazzo per l'amministrazione pubblica. Ma possibile che una città come Milano se la prenda tanto con il verde pubblico? Io, da osservatore esterno, la vedo già triste e grigia così com'è, senza ulteriori nuove opere future. Mi viene il dubbio che il privato cittadino si lagna del verde pubblico che scarseggia, ma appena ha la possibilità di convertire un proprio terreno in "edificabile" (magica parola!), nei suoi occhi cominciano a vorticare simboli di ricchezza (€ € € $ $ $ £ £ £ (no, questo non c'è più!)) che lasciano tutto il resto in secondo piano.

Come dice il proverbio: "Chi vivrà (a Milano), vedrà".



1 Response
  1. Anonimo Says:

    L'asfalto ci sommergerà... :(